Comunità virtuali
La natura di Internet ha permesso la creazione di comunità virtuali basate su alcuni oggetti o prodotti. Può succedere grazie a serie tv, canzoni, oggetti elettronici, esperienze di vita (per esempio la maternità). Le persone si aggregano a causa dei loro gusti. Le piattaforme che permettono questa comunanza sono sia i diversi social network (Facebook, Instagram, Twitter), sia blog/forum. La cosa particolare è che queste comunità virtuali, in molti casi possono portare anche a compresenze fisiche. E’ il caso, ad esempio, del Comicon. Si tratta di una fiera dedicata agli appassionati di fumetti/serie tv/film, in cui i partecipanti si vestono come i loro personaggi preferiti.

L’inserimento delle aziende nel collettivismo di rete
Le grandi imprese hanno trovato un modo per utilizzare, economicamente parlando, queste comunità. Esse sono nate in maniera “orizzontale”, spontaneamente e senza un capo che lo organizzasse. Sono formate dai fans (abbreviazione di fanatics), che hanno il desiderio di far parte della comunità e spesso di sfoggiare le loro conoscenze in merito all’argomento di loro interesse. E’ una forma di collettivismo di rete, secondo la definizione di Paccagnella. Questo favorisce la fidelizzazione: prodotti, serie tv, fumetti si creano un pubblico fisso, che garantisce un continuo interesse per il marchio. Rilevando questa dinamica, i produttori di contenuti mediali hanno deciso di sfruttarla: è da questo che deriva la produzione di videogiochi adattati ai film (o viceversa) e di sequel spesso malfatti o ingiustificati.

Ma non sono gli unici effetti: i fans vengono anche invogliati ad entrare a far parte del prodotto, ad inserirsi in qualche modo nell’opera di realizzazione dello stesso, stimolando fidelizzazione e creando una forma di lavoro non pagato. E’ da qui che nascono forum o sezioni di Facebook in cui si chiedono consigli per il proseguo di una serie tv o per la realizzazione di un marchio o per consigli relativi al miglioramento di un prodotto.
Un altro modo di includere i fans nello sviluppo aziendale è l’arruolare i bloggers. Pagare il proprietario di un blog per inserire una pubblicità di un prodotto legato a, ad esempio, Game of Thrones su un forum di Game of Thrones, è un metodo che le aziende utilizzano per raggiungere il pubblico specifico di loro interesse.
In altri casi, questo utilizzo dei fan non è esplicitamente richiesto: si utilizzano i diversi blog/pagine facebook per ricevere dei feedback su alcuni prodotti, indagando in rete e senza chiamarli apertamente in causa. E’ un modo di inserire una prospettiva sociologica nelle dinamiche di marketing.
Tutti i processi elencati fanno parte del gioco di Internet. Dimenticarcene non ci permetterebbe di comprendere gli strumenti che noi stessi utilizziamo.
Alfredo Montalto